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Il Puff ha 50 anni e diventerà una Fondazione

Jara Conigliani Gennaio 23, 2019 745 207 4


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tratto da un articolo di Leonardo Jattarelli – Il Messaggero

►Francesco, il figlio di Lando Fiorini: «Il 19 febbraio nel locale
saremo in tanti per la ricorrenza. Nascerà un polo della romanità»

L’INCONTRO. La sera del 15 febbraio del 1968 in via della Salumeria (oggi via Zanazzo) Roma, tutta Roma allegra, malinconica, tenera e malandrina, comica e pasquina
scendeva magicamente su un palcoscenico piazzato in quella
che una volta era una cantina.
Quella sera attorno a quel palco ,Lando Fiorini scomparso il 9 di-cembre scorso, partoriva il Puff, mitico cabaret-teatro cuore della romanità che tra qualche giorno compirà 50 anni. Quella sera con Lando erano Enrico Montesano e Aldo Donati. E c’era un
ragazzino, Francesco, figlio maggiore di Lando (l’altra è Carola)
che oggi, dopo oltre trent’anni di lavoro fianco a fianco con suo padre porta avanti l’eredità,  ci racconta presente e futuro dell’antico cabaret.

Il 19 febbraio – ricorderemo i 50 anni di successi e di amicizie in una serata tra amici vecchi e nuovi del Puff –
Sarà un momento di semplice e affettuoso omaggio; una
cena e poi tutti nel salotto del Puff dove gli artisti degli inizi racconteranno aneddoti : tra i tanti, ci saranno Lino Banfi, Leo Gullotta, Gianfranco D’Angelo, Fioretta Mari, Giusy Valeri
e i tanti giovani artisti cresciuti qui, da Pablo e Pedro ad Antonio Giuliani, purtroppo mancherà Enrico Montesano impegnato con la tournè. 

La nascita di una Fondazione a nome di Lando Fiorini composta da un gruppo di ragazzi che vuole creare al Puff un polo della romanità a tutto tondo.
Dunque non solo musica e teatro ma anche una scuola di cucina
romana, appuntamenti sulla storia di Roma, visite guidate sulla
archeologia romana, una web radio e un caffe letterario che sarà  aperto dalle 9 del mattino fino a mezzanotte,

Ma non finisce qui, perché Francesco Fiorini, altre ai vari one-man-show che non hanno
mai smesso di essere in cartellone, vuole ricreare quelli che lui
stesso definisce spettacoli a marchio Puff. Sto organizzando per
Il 23 febbraio uno show che rispolvererà otto sketch storici del Puff scelti da me nell’archivio storico del locale. In scena Camillo Toscano, Tommaso Zevola,
Monica Cetti, Beba Albanesi e Marilyn Gallo”.
E rimane il tempo, per Francesco, di ricordare il grande padre e gli inizi al Puff: -Quando avevo14 anni dicevo a papà “sabato vengo a lavare i piatti, mi dai 10mila lire?” e lui puntualmente diceva si e sorrideva. Quando mi sono diplomato – racconta ancora Francesco che ha tre figli – volevo iscrivermi ad Economia e Commercio e Lando mi disse subito “voi entrà in banca? Cerco di fare il possibile” e lo “ma chi cela fa? Ma tu mi ci vedi in banca? Lo voglio stare qui con te”. E cosi iniziò tutto. 

Com’era Lando Fiorini genitore e artista? -Lui non era romano, poteva essere svizzero o tedesco: di una meticolosità, precisione, rigore assurdi.
Non gli sfuggiva niente e aveva tutto sotto controllo. L’eredità
maggiore che le ha lasciato? Era grato alla vita e aiutava tutti.

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