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Il Puff laboratorio della romanità

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«Il Puff laboratorio della romanità» tratto da un articolo di Leonardo Jattarelli – Il Messaggero

Francesco, figlio dello scomparso Lando, parla dei numerosi
progetti per lo storico locale di Trastevere. Cucina, canto, cabaret
L’INTERVISTA
II Puff trasteverino di via Zanazzo, salotto e palcoscenico dello
scomparso Lando Fiorini cantore di una città romantica e sbruf-
fona nonché indimenticabile interprete di cabaret, si pone sempre più come polo della romanità . 

L’eredità presa dal figlio Francesco, attivo nel mitico locale da
oltre trent’anni, diventa un “testimone” culturale, didattico per
l’intera Roma e non solo.
Francesco, ci eravamo lasciati alla festa per l’inaugurazione di un progetto, ora sempre più
concreto.
-Il nuovo, ambizioso cammino del Puff si sta materializzando:
siamo ad un punto di svolta. Abbiamo creato un comitato promotore per la raccolta fondi in vista della creazione della vera e propria Fondazione.  

Vogliamo ridare lustro ad antichi strumenti come il mandolino ,la mandola e la fisarmonica e la chitarra.
NELLA NUOVA ALA un caffè letterario e un bistrot, e la domenica faremo quello che ave- va ideato Lando: una giornata dedicata agli anziani e a coloro che vengono da fuori Roma-.Con i corsi di Alberto Laurenti e i concorsi musicali dedicati a Lando Fiorini, Gabriella Ferri e Franco Califano e quello per la poesia dedicato ad Aldo Fabrizi vogliamoTramandare la romanità che è ilsegno distintivo della futuraFondazione.
Quella romanità che é conoscenza di una tradizione secolare. Per questo vogliamo iniziare dai bambini., con  corsi di teatro romanesco e lezioni sui grandi personaggi della nostra città. Vogliamo raccontare ai ragazzi chi erano Fabrizi e Petrolini e Trilussa-
Organizziamo piccoli tour nella città affidati alla studiosa Adelaide Sicuro con partenza da Trastevere –
Per diffondere l’iniziativa anche ai romani che vivono all’estero, apriremo una
web radio –
La cucina tradizionale avrà un
suoangolo?
Cosa vuole lasciare ai romani? -Spero di arrivare alla creazione di una Onlus: entro 5 anni coinvolgere 50 mila romani che vogliano sostenere la Fondazione

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